Dentro o fuori dalla cornice: un pomeriggio di Caviardage alla Casa del Sorriso

Giovedì 26 Ottobre le ragazze della Casa del Sorriso hanno partecipato ad un laboratorio di Caviardage. Caviardage deriva dal francese Caviar, Caviale. Si potrebbe tradurre con Cavialeggiare, cioè annerire. In origine infatti significava cancellare in alcuni scritti parole o passaggi da togliere. Si tratta di un metodo di scrittura poetica che aiuta a scrivere pensieri attraverso un processo definito. È strutturato in diverse tecniche con la caratteristica comune di partire da testi già scritti: pagine strappate da libri da macero, articoli di giornali e riviste, ma anche testi in formato digitale. Ci sono delle parole che ci colpiscono in modo particolare secondo il nostro stato d’animo del momento. Scrivere è per la nostra metodologia educativa molto importante: bisogna fermarsi, riflettere su ciò che si vuole dire, connettere i pensieri, trovare le parole adatte. Ogni ragazza è invitata a scrivere in tante occasioni: nelle sue comunicazioni con la responsabile, per la sintesi, per chiedere il prosieguo. La dott.ssa Simona Sala, formatrice in formazione del metodo Caviardage, ha fatto lavorare il gruppo sul senso della cornice come confine, limite e protezione. I limiti e i confini sono così difficili da accettare per tutti gli adolescenti. Il confine è muro ma è anche protezione, chiusura ma anche identità, limite ma anche appoggio. La pratica proposta vuole far vivere alle ragazze e agli educatori l’esperienza del limite che può divenire possibilità di incontro, occasione per farsi toccare dall’incontro con l’altro con rispetto. Su un grande tavolone della sala comune la dott.ssa Simona ha fatto trovare un lungo foglio attorno al quale tutte le ragazze si sono posizionate. Al centro del tavolo, c’erano pennarelli, brush pens, fili colorati, bottoni, brillantini oltre che una cornice per ognuna. Ha poi proposto alle ragazze di rappresentarsi attraverso un disegno o anche semplicemente un segno o simbolo. Quando tutti hanno concluso il primo lavoro, la conduttrice ha invitato ogni partecipante ad osservare il lavoro delle compagne. In modo rispettoso e chiedendo permesso, ha proposto a ognuna di aggiungere qualcosa al lavoro della ragazza seduta alla propria sinistra. La dott.ssa Simona ha consegnato poi alle ragazze un testo invitandole a tagliare tutte le parole. Dal mucchietto di parole ognuna ha scelto quelle che colpivano la loro attenzione, realizzando un componimento poetico, decidendo alla fine se inserirlo o meno nella cornice. Hanno partecipato tutte con curiosità e attenzione, realizzando lavori molto interessanti

Pubblicato in NEWS.