Dalla formazione al lavoro: la storia di Clara

Per il raggiungimento di un’autonomia consapevole, a fianco della formazione scolastica, la formazione professionale è tra gli obiettivi fondamentali del nostro lavoro educativo. Il nostro Servizio di Educazione al Lavoro si propone quindi di sviluppare percorsi di formazione/lavoro personalizzati, costantemente supervisionati dall’educatore di riferimento e capaci di un approccio multidisciplinare e olistico.

Il passaggio da tirocinio formativo a contratto “vero e proprio” è quanto ci auspichiamo per ogni nostra ragazza che si affaccia al mondo del lavoro, ed è ciò che sperimentano diverse ragazze da noi accolte ogni anno: oggi vogliamo raccontarvi la bella storia di Clara (il suo vero nome è protetto da privacy).

Originaria della Bolivia, Clara è arrivata a Villaluce alla fine del 2015, all’età di 15 anni, dopo alcune burrascose vicende famigliari. Durante i primi mesi di permanenza in Comunità, Clara è molto spaventata, timida, introversa. Fatica a entrare in relazione con gli educatori e con le altre ragazze. Giorno dopo giorno, ha cominciato ad aprirsi con le sue compagne, facendo emergere alcuni aspetti di lei fino a quel momento celati: l’altruismo, la curiosità, la tenacia, la voglia di mettersi in gioco. Clara inizia inoltre a delineare i suoi obiettivi sia personali che lavorativi, primo tra tutti quello di poter lavorare in un ristorante, in particolare in sala.

Essendo una ragazza piena di energia, dopo aver partecipato ai laboratori formativi interni di Villaluce, nella primavera del 2017 si rivolge al Servizio di Educazione al Lavoro per cercare un tirocinio adatto alle sue aspirazioni. La Responsabile del Servizio contatta un ristorante che le sembra adeguato alle caratteristiche della ragazza: è un ristorante facile da raggiungere, non troppo frequentato e caotico, a conduzione famigliare e quindi un ambiente molto accogliente e non “stressogeno”. Il titolare del ristorante accetta di ospitare la ragazza in stage per 4 mesi e di formarla sulle mansioni, senza però poterle garantire un rimborso, che viene quindi coperto dal contributo di AGB Onlus.

Inizialmente Clara, nonostante la grande motivazione, mostra alcune difficoltà legate alla novità del contesto lavorativo, all’ansia iniziale, alla fatica di mantenere alto il livello di concentrazione. I datori di lavoro esprimono la loro insoddisfazione rispetto al percorso della ragazza. Attraverso il supporto del Servizio, dell’educatrice e dei colleghi, Clara riesce a superare le difficoltà iniziali e ad acquisire competenze e autonomie utili per “professionalizzarsi” come cameriera. Si dimostra più ricettiva, dinamica, desiderosa di imparare, maggiormente a suo agio nel contatto con i clienti. I riscontri dei titolari cominciano a diventare positivi, Clara diventa un membro importante dell’organico, tanto che alla fine dello stage decidono di chiederle di collaborare ancora con il ristorante, coprendo i servizi in sala nei week end. La ragazza accetta e firma il suo primo contratto “vero e proprio”, a tempo determinato e con una retribuzione soddisfacente da parte dell’azienda.

Clara è molto felice del suo percorso e si sta formando ulteriormente nel settore: nei suoi giorni liberi sta infatti svolgendo un’attività di apprendistato in modo da arricchire sempre di più il suo bagaglio di competenze trasversali e tecnico-professionali, e da costruire così le basi per un futuro migliore.

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