giustizia

Sono minore…ma anche le mie azioni hanno un prezzo

Che cos’è la legalità per una ragazza di 15 anni?
Alla Casa del Sorriso stiamo cercando di capire qualcosa di più grazie all’aiuto dell’avvocato Simone Brusatori, Presidente di un Server del Lions Club Legnano Carroccio, che si è reso disponibile per alcuni incontri sul tema della legittimità in minore età. Di seguito, ecco gli appunti presi e un disegno che due ragazze della Comunità ci offrono per illustrare il primo incontro.

Uno dei primi temi affrontati è stato il modo in cui la legge agisce sui minori. Ha suscitato particolare interesse il progetto denominato “Messa alla prova”, l’opportunità prevista che consente di dimostrare, in un periodo di tempo limitato, che il reato commesso sia stato “un caso isolato” e che non si debba ripetere. Tra le varie attività considerate durante il tempo di “Messa alla prova” è previsto un periodo di volontariato presso le associazioni di beneficenza quali ad esempio la “Croce Rossa”. Si è voluto affrontare anche l’argomento dei reati maggiori, la misura cautelare e quindi la possibilità di scontare la propria pena nelle carceri minorili e poi, nel caso venga previsto un tempo di reclusione abbastanza lungo, nel carcere ordinario.

Abbiamo voluto mettere l’accento sull’immediatezza del reato e sulle conseguenze a lungo termine. Una frase in particolare ci ha colpito: “Nel momento in cui si commette un reato, che sia aggressione o fumare uno spinello, si lascia la decisione a un altro”. Si voleva far capire che una volta commesso il reato è la persona lesa o il carabiniere che decidono se denunciare il fatto. Non dipende più da noi.
Nessuna di noi ragazze conosceva la cosiddetta “fedina penale” e quanto possa gravare sulla vita di un cittadino. Anche, nel caso dei minori, la segnalazione e il mantenimento di tali informazioni incidono sulla costruzione della storia personale. Molto d’ impatto in questo senso, è stata la definizione di “Comportamento Ribelle” riferita a quanti non seguono le regole per un motivo o per un altro.

L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata all’uso di sostanze stupefacenti e al fatto che questo sia un reato penale. Si è voluto fare una distinzione tra il possesso e l’uso personale sottolineando che, anche se non si è in presenza di un reato penale, il fatto sarà scritto comunque nella storia personale. In particolare si sono trattati i reati connessi all’uso di stupefacenti e di come questo possa costituire un’aggravante in sede di processo. Uno su tutti il reato di omicidio stradale.

L’incontro è terminato con l’argomento della responsabilità genitoriale. Una volta appreso il senso della legalità ognuna di noi si è posta la domanda: “Quanto il comportamento del singolo può incidere sulla vita degli altri?”. A questo punto la convinzione: “Sono minore, non mi toccano” è crollata, lasciando spazio invece a una maggiore consapevolezza.

* L’immagine è stata realizzata da una delle ragazze
locandina corso social europe

Steps Toward a Social Europe

Passi verso un’ Europa sociale

È un corso organizzato all’interno del progetto “Young Volunteers: for an Active and Responsible European Citizenship”, promosso dal Mo.V.I. Movimento di volontariato italiano e co-finanziato dalla Comunità Europea. 
Dal 29 gennaio al 2 febbraio 2007 quaranta giovani compresi tra i 18 e i 24 anni, provenienti da tutta Europa vivono un’esperienza di scambio e di arricchimento culturale. Si incontrano per parlare e discutere sul concetto di identità europea e sul ruolo che può avere il volontariato nella creazione di una Europa Sociale. 
La lingua utilizzata sarà per tutti l’inglese.

Tra le aspettative di questa esperienza ci sono:
– la diffusione tra i giovani dell’idea che essere “cittadino europeo” non può significare semplicemente il rispetto del diritto ma condividere un ethos comune e vivere il senso di appartenenza alla comunità.
– la promozione di un impegno attivo nella costruzione dell’idea di Europa e una riflessione condivisa sui valori etici unificanti che sono alla base dell’azione volontaria.

Villa Luce rientra nel programma che prevede un confronto diretto con alcune associazioni e organizzazioni del territorio di Milano; mercoledì 31 gennaio 2007, le nostre ragazze che parlano inglese si confrontano direttamente tra pari con un gruppo di questi giovani, partecipando al loro percorso di apprendimento che prevede lavori di gruppo, discussioni, incontri quali esponenti reali di cittadinanza coetanea.