Una buona collaborazione

Tra i nostri obiettivi educativi più importanti, e al tempo stesso più difficili, vi è quello di preparare le nostre ragazze adaffrontare il mondo del lavoro (che è il mondo degli adulti!).

Non possiamo attendere che compiano 18 anni per iniziare a farlo…dobbiamo cominciare quando sono ancora minorenni, affinché apprendano le competenze trasversali essenziali per potersi inserire, alla maggiore età, nel mondo del lavoro e nella società.

Grazie alla collaborazione con Albero del Pane, negli ultimi anni abbiamo potuto inserire le ragazze, non impegnate in un corso di studi, in stage presso la pasticceria Angolo Dolce. L’obiettivo è che si sperimentino e acquisiscano competenze quali la puntualità, la costanza, la precisione nello svolgere le mansioni, oltre a un corretto assetto relazionale con colleghi e responsabili. Inoltre le ragazze provano l’importanza di effettuare un lavoro che prevede rispetto e precisione.

L’Albero del Pane elargisce una retribuzione alle ragazze; è questo un aspetto essenziale perché, oltre a valorizzare il loro impegno, offre loro l’occasione di comprendere il valore del guadagno con la possibilità di accantonare un piccolo risparmio gestito con le loro educatrici. Per noi la collaborazione con l’Abero del Pane è un’opportunità preziosa, poiché non esistono possibilità analoghe di avviamento professionale per ragazze minorenni e studentesse.

Albero del Pane è una Cooperativa Sociale nata per permettere a giovani di ricreare le condizioni per potersi reinserire in percorsi scolastici e formativi, offrendo loro esperienze lavorative nel campo della produzione dolciaria

Un gemellaggio speciale

Venerdì 8 novembre la nostra Associazione ha avuto il privilegio di firmare l’Atto di Gemellaggio con altri Enti del Terzo Settore nel panorama milanese.

Oggi fanno parte di questo gruppo Fondazione Asilo Mariuccia, Società Umanitaria, Associazione Pane Quotidiano, Croce Rossa – Comitato Provinciale di Milano, Associazione City Angels, Villaggio della madre e del fanciullo, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Istituto dei Ciechi di Milano, Associazione CAF, La Cordata Cooperativa Sociale, AGB Onlus.
Tutte istituzioni milanesi che hanno scelto come missione l’aiuto sollecito, la comprensione, la collaborazione generosa e la volontà di trovarsi insieme al servizio della comunità con al centro la persona. Luoghi che vogliono costruire la speranza del convivere sereno e di un futuro desiderabile per tutti.

Lo scopo di questo gemellaggio è creare una rete, sviluppare sinergie, mettere in comune le risorse in termini di conoscenza e strategie per il bene collettivo, pur mantenendo l’autonomia di ciascun Ente coinvolto.

La scuola oltre i confini

Prosegue la collaborazione di AGB Onlus con il C.I.D.I. (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) di Milano e gli altri 70 partner coinvolti nel progetto Oltre i confini. Un modello di scuola aperta al territorio, uno dei vincitori del Bando Adolescenza dell’Impresa Sociale Con i Bambini.

Il progetto mira a costruire un’alleanza educativa stabile tra scuola, studenti, famiglie e le risorse educative presenti sul territorio e si propone di affrontare la lotta alla dispersione con un approccio globale, basato su un intervento che ha come base l’offerta formativa integrata tra tutti i soggetti coinvolti.

L’anno appena trascorso ci ha visti impegnati in prima linea nella scuola secondaria di primo grado di via Scialoia, dove abbiamo proposto percorsi psicopedagogici sulle emozioni per gli studenti e incontri di supporto al ruolo educativo per genitori e docenti. Una bella esperienza che si svilupperà ulteriormente nel prossimo biennio!

Estate: per Villaluce quarta stagione educativa

L’estate a Villaluce non è solo divertimento, è molto di più! È crescita, scoperta, socializzazione, apprendimento. È una preziosa occasione per sperimentare esperienze spesso completamente nuove.

Dopo le fatiche dell’anno scolastico, che ha visto la promozione di un buon numero di ragazze, le giovani erano molto stanche, ma nello stesso tempo soddisfatte. Coloro che sono state “rimandate a settembre” si sono impegnate per recuperare e per colmare le lacune con l’aiuto dei volontari dello Spazio Giovani.

Le “prevacanze” sono arrivate quasi subito: la Comunità Educativa Libra, con l’équipe di educatrici al completo, è partita a giugno alla volta di Marina di Bibbona. Le educatrici e le ragazze hanno deciso di animare la vacanza con un gioco: si sono divise in due squadre, ognuna incaricata di compiti e sfide diverse. Ad esempio, una squadra si è preparata per fare da guida al gruppo durante la visita a Lucca, l’altra squadra è stata incaricata di presentare Pisa, e così hanno fatto anche con altri luoghi che il gruppo ha visitato. Tante sono state le attività, dalle lunghe biciclettate ai bagni in mare, che hanno visto “sfidarsi” le due squadre a suon di punti e penitenze.

A inizio luglio invece è stato il turno della “prevacanza” della Comunità Educativa Vela e di quella di Andromeda. Le ragazze di Vela, insieme alle loro educatrici, sono state in campeggio ad Ameglia (Liguria) godendosi la divertentissima animazione fornita dalla struttura: giochi, spettacoli e baby dance! La Comunità Educativa Andromeda ha scelto come destinazione un agriturismo semplice e accogliente, immerso nella natura dell’entroterra toscano, gestito da una fantastica nonnina che ha ospitato il gruppo con tanta cura e attenzione e si è molto affezionata alle ragazze: alla fine della vacanza, salutandole, si è commossa e le ha invitate a tornare ancora! Nella seconda metà di luglio, grazie all’ospitalità di un nostro amico Sacerdote, un intergruppo composto di 9 ragazze, 3 educatrici e un volontario ha vissuto l’opportunità di scoprire un’isola stupenda: l’Isola d’Elba!

Un secondo intergruppo è partito invece ad agosto per la Val Viola, dove una famiglia amica della nostra Associazione ha messo a disposizione la sua baita tra le montagne. Contemporaneamente il terzo intergruppo, composto dalle ragazze più grandi, è partito per un’esperienza di volontariato a Lourdes, presso la “Cité Saint-Pierre”, un luogo di accoglienza nato con l’obiettivo di ospitare le persone che, a causa dei pochi mezzi, non possono permettersi il costo di un albergo a Lourdes malgrado il loro profondo desiderio di soggiornare nel territorio dove è apparsa la Vergine Maria. La Cité è un luogo di fraternità per tutti, radicato nello spirito evangelico che presuppone accoglienza, gratuità, scambio, solidarietà, come Gesù li ha vissuti ed insegnati. Con questo spirito le nostre ragazze, accompagnate dalle educatrici, hanno fatto le volontarie in questa grande Casa, che ogni anno ospita 70.000 persone dal mondo intero.

Durante i periodi di permanenza a Milano, le ragazze sono state impegnate in programmi di studio personalizzati e di recupero materie scolastiche, sempre supportate dai volontari dello Spazio Giovani, e in gite e iniziative di un giorno fuori porta: al parco acquatico, a siti storici lombardi, a Stresa, al Mottarone…

Alcune ragazze inoltre si sono sperimentate anche in esperienze individuali: per esempio in campi estivi, o con le “famiglie amiche” di volontari, o presso i campi organizzati dall’Associazione Libera Contro le Mafie. Altre ragazze ancora hanno avuto l’opportunità di trascorrere qualche giorno con la propria famiglia. Infine, un numero significativo di giovani ha scelto di rimanere a Milano per svolgere uno stage estivo e per sviluppare le proprie competenze professionali.

Estate: una stagione per crescere!

L’estate a Villaluce non è solo divertimento, è molto di più!

Per le ragazze accolte infatti…

È CRESCITA, SCOPERTA, SOCIALIZZAZIONE, APPRENDIMENTO.



È una preziosa occasione per sperimentare esperienze spesso completamente nuove: gite culturali, l’apprendimento di una lingua straniera, tirocini, vacanze di gruppo, percorsi formativi, corsi sportivi.
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Associazione Gruppo di Betania Onlus

Iban: IT 70 A 08440 20400 0000 0002 8281 – Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza                              

Causale: attività estive 

Chi me lo fa fare!

Ha preso il via un nuovo cammino di formazione per i Volontari de “Il Melograno Onlus”, pensato per ravvivare la passione nel servizio alle nostre ragazze da parte di chi da anni o da pochi mesi offre tempo e amorevole dedizione. L’idea di rinnovarci è nata semplicemente dall’ascolto di ciascuno di loro. Ci siamo suddivisi in piccoli gruppi condotti dalla responsabile del Servizio di Volontariato e da altri educatori di AGB. Chi volesse aggiungersi è ancora in tempo! Ci raccontiamo esperienze passate e in corso, criticità ed elementi positivi, mettendo a fuoco i punti essenziali del modello educativo di Villaluce, aiutati da alcune indicazioni del Progetto Istituzionale di AGB e dagli strumenti di lavoro dei nostri educatori. Sono previsti anche momenti di confronto con esperienze o modelli educativi di altre realtà, che ci offriranno nuovi spunti di riflessione. Da dove partire? Dalla domanda di fondo che è necessario porci continuamente e che prima o poi anche le ragazze rivolgono ad ogni volontario: “Chi te lo fa fare?”.

Ecco alcuni pensieri emersi nei primi incontri:

“Il mio servizio a Villaluce? Potrei riassumerlo così: la gioia di condividere con un’adolescente un pezzetto di cammino verso la sua vita adulta (Laura).”

“Ogni volta torniamo a casa stracotti, non possiamo negarlo, ma non lo facciamo vedere, tantomeno ai figli… A loro diciamo che ci prendiamo il mercoledì sera come la nostra serata di coppia, come se Lucia ed io ce ne andassimo al ristorante o al cinema…Poi quello che facciamo è un affare nostro. E noi pensiamo che questa esperienza sia un’ottima occasione per non chiuderci nella nostra vita di famiglia ma allargare il cuore sull’umanità, e di sicuro per noi è un grande dono (Lucia e Servilio)”.

“Dio me lo fa fare. Ed è un dono. Io non ho grandi contatti con la realtà delle ragazze. Ma mi sento parte della loro vita. Magari in sordina caricando e scaricando derrate alimentari. Ma sapendo ed immaginando di aver umilmente partecipato alla gioia di vivere un pranzo o una cena in serenità. Noi della colletta alimentare siamo grati anche a quelli che preparano i bancali con attenzione e cura senza conoscere le realtà dove quei prodotti finiranno”. “Oggi il termine rete identifica una struttura intercomunicante diffusa, ma a volte spersonalizzata. Qui c’è di più. Qui io ho trovato comunione! Nei progetti, nell’organizzazione, nella struttura, nelle persone, ma soprattutto negli sguardi loro e nostri. Nel salutarci, nello scambiare due chiacchiere. Insomma nell’esserci. Perché lo faccio? Perché io sono come loro e le ragazze sono come me. Ognuno con le sue mansioni, ma tutti insieme parte di un unico progetto (Luca).”

Diario del nostro pellegrinaggio a Lourdes

Con questo “diario di bordo” le ragazze di Villaluce hanno voluto condividere i loro pensieri e il loro vissuto durante il pellegrinaggio a Lourdes.

Giovedì 28 marzo
Il nostro pellegrinaggio è iniziato alle 4 di un mattino di marzo, con partenza da Villaluce: siamo partite con i pranzi al sacco e il nostro zainetto fluorescente, uno a testa, regalato dalle educatrici. Siamo un gruppo molto particolare: ragazze, ex ragazze, operatori, volontari riempiono il pullman che ci avrebbe portato alla nostra destinazione. Il viaggio è lunghissimo (14 ore), ma tra pisolini, soste, giochi e lunghe conversazioni scorre abbastanza velocemente… Il momento più bello è stato quando Suor Brunella ha tirato fuori la chitarra e abbiamo cominciato a cantare tutte insieme. Gli adulti sono rimasti stupiti quando hanno visto che anche noi ragazze conosciamo canzoni come “Azzurro” e “Il gatto e la volpe”!

Alle otto di sera arriviamo a destinazione e ci rendiamo conto subito che non è un albergo ma un posto speciale, chiamato “Cité Saint-Pierre”. È un luogo di accoglienza, nato con l’obiettivo di ospitare le persone che, a causa dei pochi mezzi, non possono permettersi l’alloggio a Lourdes malgrado il loro profondo desiderio di raccogliersi nei luoghi di apparizione della Vergine Maria. È un luogo di fraternità per tutti, radicato nello spirito evangelico che presuppone accoglienza, gratuità, scambio, solidarietà, come Gesù stesso li ha vissuti ed insegnati. Con questo spirito i volontari ci accolgono per la cena, in questa casa che ogni anno ospita 70.000 persone dal mondo intero. Dopo cena e dopo la Messa, siamo crollate nei nostri letti… Che giornata lunga!

Venerdì 29 marzo
Ci svegliamo presto e, dopo la colazione, ci rechiamo alla cappella della Citè per la preghiera delle Lodi: ringraziamo della giornata che sta iniziando. Dopo la Messa, scendiamo in paese, al Santuario: entrare lì è emozionante, c’è un silenzio che dà un senso di pace… La prima meta della visita al Santuario sono le Piscine, è una tappa importante, immergersi nell’acqua che Bernadette ha trovato su invito della Madonna… L’acqua è davvero fredda (12 gradi!), le dame ti scortano nella tua passeggiata nella vasca sino in fondo, dove ti immergono sino al collo. Sarà l’emozione, sarà l’acqua fredda, ma è una sensazione davvero molto forte. Dopo facciamo un giro per visitare le chiese del Santuario. Risaliamo a Citè Saint Pierre per il pranzo e successivamente abbiamo una visita guidata della Citè. Alle 15.00 si riscende al santuario, andiamo a visitare la casa paterna di Bernadette (il Mulino di Bouly) e la casa il Cachot dove si sono trasferiti poiché rimasti in estrema povertà…infatti non è proprio una casa ma è una piccola porzione di carcere che è stato concesso alla famiglia Soubirous.

Iniziamo ad essere stanche perché per arrivare alle case abbiamo camminato molto. Tornate al Santuario abbiamo la nostra Messa alla Cripta del Santuario… ma ora siamo libere di fare shopping! È uno shopping particolare, non certo vestiti e trucchi, ma piccole Madonnine che possiamo andare a riempire con l’acqua benedetta. Risaliamo alla Citè, è l’ora della cena. Subito dopo cena ci ritroviamo per la nostra personale processione aux flambeaux. Qui è “bassa stagione”, quindi Lourdes è un po’ “tutta per noi”, è quasi deserta: questo ci aiuta a restare raccolti e vicini tra di noi. Noi ragazze non ne possiamo più di camminare!
L’idea di scendere con i flambeaux ci alletta, certo… ma poi si deve risalire!!! Suor Franca riconoscendo la nostra stanchezza ci promette che ci farà risalire con il taxi…allora andiamo!!!! Ma, alla fine, nessuna di noi ha voluto prendere il taxi, perché la fatica di camminare, pregare, stare, abbiamo voluto viverla insieme alle suore, agli operatori, agli amici di Villaluce….insieme nella fatica con un grande affetto che ci lega.

Sabato 30 marzo
Ci svegliamo alle 7.30, liberiamo le stanze e carichiamo le valigie sul pullman. Dopo la colazione abbiamo l’ultima Messa nella Cappella della Citè… Ciao Lourdes, Ciao Madonnina! Siamo tristi di partire, ma torneremo presto…
Sui muri della Citè, insieme alle riflessioni lasciate da tutti i pellegrini, abbiamo scritto alcune frasi: “abbiamo scoperto che camminare tanto, per giorni e giorni, accende la fede!!! Grazie per la vostra accoglienza”, “permanere nell’amore e rimanere fedeli agli insegnamenti di Dio come la pioggia feconda la terra e come gli animali riconoscono il dono della vita”.

logo Uneba

Minori, mancano fondi per le Comunità

Riportiamo un passo tratto da un appello scritto dalla commissione Uneba Minori lombarda, che segnala grande preoccupazione alla luce dell’attuale convenzione con il comune di Milano

In un clima economico e sociale sempre più teso, il riconoscimento dei diritti e la tutela dei bambini e dei ragazzi si scontra con il problema delle risorse, rischiando di svanire tra le priorità dell’agenda politica. Uneba rappresenta e dà voce ad una rete di realtà storiche del privato sociale che si occupano quotidianamente di famiglie e minori, e per questo motivo desidera sollecitare un dibattito civile e politico sul tema dei diritti di cura del minore in comunità, per l’ormai evidente difficoltà di molti Enti associati a sostenere adeguatamente i giovani più bisognosi della città di Milano.

Gli operatori del “Terzo settore” si impegnano da sempre affinché, anche quando inevitabile, l’allontanamento temporaneo dalla famiglia sia il più breve possibile: si prendono cura dei bisogni di crescita dei giovani, collaborano con il Tribunale e i Servizi sociali a cui i minori sono affidati e sostengono le famiglie fragili da cui provengono, perché possano quanto prima riprendere appieno le loro funzioni educative. Permettere ad ogni ragazzo di vivere nella propria famiglia è un valore e un obiettivo condiviso da tutti i professionisti che operano per la loro tutela.

Le Comunità vengono attivate quando le difficoltà familiari possono iniziare a rappresentare un serio e accertato pregiudizio per la salute e il diritto di crescere del minore, accogliendo ragazzi, famiglie, storie di vita, culture differenti. Si occupano di adolescenti da accompagnare ad un’autonomia personale e sociale, di bambini che necessitano di famiglie affidatarie, di ragazzi “non accompagnati” e, non ultimi, quelli che potrebbero ritornare in famiglia, a condizione di aiutarla a superarne le fragilità

campagna sociale #NonCiFermaNessuno

#NonCiFermaNessuno!

Oggi in Associazione si è tenuta la conferenza stampa di consegna di 20.000 kit merende raccolti per minori in difficoltà dalla community #NonCiFermaNessuno, ideata dall’inviato di Striscia la Notizia Luca Abete.

Il progetto, giunto ormai alla quarta edizione, vede la collaborazione di Fondazione Banco Alimentare Onlus e di Penny Market Italia, insieme per donare un sorriso a migliaia di bambini!

Leggi l’articolo pubblicato su ottopagine.it

#contagiamoci

#Contagiamoci! il confronto che genera speranza

Grazie all’invito di Fondazione Cattolica Assicurazioni, nostro partner in un importante progetto, il 23 e il 24 novembre 2018 abbiamo partecipato a “Contagiamoci!”, una preziosa occasione di confronto e riflessione nella suggestiva cornice della città di Verona.

#Contagiamoci! è più di un semplice evento: è il nome della rete composta da realtà di tutta Italia protagoniste nel settore del no profit che hanno dato vita a progetti a favore del benessere della comunità e ad imprese sociali in grado di autosostenersi e di creare lavoro in contesti complessi e delicati. È un network aperto e in costante crescita ed evoluzione, che vede la partecipazione di oltre 130 realtà che si danno appuntamento ogni anno all’interno del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa per scambiarsi saperi e buone prassi, per riflettere sui valori condivisi e per generare concrete sinergie.

L’iniziativa prevedeva due intensi giorni di interventi di professionisti ed esperti, workshop, tavoli tematici e testimonianze intorno a un tema che ci sta molto a cuore: “Il rischio della libertà” – a sottolineare come oggi, in una società individualista e priva di ogni senso di appartenenza, sia davvero difficile perseguire la libertà intesa come autodeterminazione, libertà di pensiero, di movimento, libertà di aprirsi e accogliere. Dagli incontri in calendario è nata un’attenta analisi critica della società attuale, la speranza che sia possibile invertire la rotta e promuovere un’economia sana ed inclusiva e altri numerosi spunti su cui lavorare nel corso del prossimo anno e da cui partire per sviluppare progetti generativi.

Questa preziosa esperienza ci ha permesso di sviluppare e nutrire relazioni all’interno di una rete di realtà no profit eterogenea e stimolante, di rileggere ciò che facciamo quotidianamente attraverso i vissuti degli altri partecipanti e di trovare nuove risposte a nuovi bisogni.

Il bene è davvero contagioso!